(Questa è una specie di filastrocca, più che una poesia, racconta un episodio quasi irrilevante se vogliamo…Punta i riflettori su una piccolezza, un accorgimento di un attimo vissuto al bar Teatro di Gradisca d’Isonzo, insieme a Roberta, una ragazza che ho conosciuto qualche anno fa. Contiene anche una breve critica alla superficiale tendenza di una buona parte dei baristi, a “riciclare” spesso i rimasugli di ordinazioni precedenti 🙂 )

Quell’arachide tostata

salata

e dissociata

scivolata dalla ciotola sul tavolo

che hai raccolto e poi mangiata

Tu spigliata,

con la scusa che reggeva,

mantenevi quel contegno

prudente e delicato,

ma di chi ha già capito

di chi ha già imparato,

di chi è già ben informato sui trucchi del “Teatro”

che senza presunzione conosce la finzione

che si cela dietro il banco della ristorazione…

E io

io che pensavo la buttassi,

che pensavo ti schifassi,

scandalizzata mi colpissi…

Tu che in effetti mi hai “colpito”

senza averla mai lanciata.

E ti chiedi come mai…

Ma te l’ho detto là seduti!

Sei la prima che l’ha fatto,

la prima in assoluto

a parte il mio gatto…

Penserai che forse è poco

per poterti giudicare

e in effetti forse è poco,

ma per ora

un po’ per gioco

o perché non ti conosco

ho tralasciato tutto il resto

che però si trova al posto giusto

a quanto pare…

Occhi di mare

labbra d’arte

mani soavi

voce liscia

e quella pelle

che sembra quasi mai toccata…

E lo so,

magari questo testo

in cuore tuo non può far testo.

Non sarà la tua canzone,

tanto meno una poesia,

più che altro se rileggi

si avvicina a un’idiozia…

Ma l’arachide salata

tra risate serie e noi,

è una dolce scivolata

dentro un mondo surreale

che ti ha reso più reale e naturale agli occhi miei

disinvolta

aperta

franca

anche se di nome fai Roberta

17 pensieri su “Io, Roberta e Lara-Chide

  1. Una dedica molto carina, in effetti la semplicità e la mancanza di “snobismo” colpisce sempre! Buona giornata!

  2. Leggo questa dedica/poesia su un pullman pieno di persone, bambini che urlano, vecchiette con riviste e altro…
    E leggere questa poesia mi ha estraniato dal mondo!
    Ma l’arachide, da quanto stava li? Se erano meno di tre secondi, non era stata attaccata dai batteri, no? 😉

  3. in una sorta di dimensione surreale tratteggi con la tua consueta attitudine ad indagare tra le pieghe dell’interiorità, ”un ritratto” in cui emerge non soltanto la delicatezza d’animo di questa ragazza ma forse soprattutto la tua…ci sono passaggi di grande bellezza che contengono una densità poetica particolare: ”labbra d’arte”…”e quella pelle che sembra quasi mai toccata”…è sempre un piacere leggerti, anche quando non mi fermo a lasciare traccia del mio passaggio…
    buona giornata Cristiano…

  4. Veramente delicata e piena di musica la tua dedica..
    Carezza leggera lasciata in punta di piedi..
    Bella!
    Buona giornata, Cristiano 😉
    Simo

  5. Chi è capace di indagare su se stesso e sulle relazioni umane, come hai dimostrato ottimamente nel post “La solitudine come chiave…”, riesce a “leggere tra le righe”, cogliendo aspetti interiori di una persona, osservandone espressioni mimiche, movimenti e gesti in apparenza insignificanti. Mi piace il tuo stile di scrittura poetica.
    Complimenti per il blog e grazie per la visita al mio. Annita

  6. Non sono nessuno per esprimere un giudizio di stile, ma semplicemente ho i miei gusti e di sicuro un percorso diverso dal tuo (non lo dico con nessun tono di nessun tipo, semplicemente è ciò che ci rende tutti originali: ogni essere ha la sua “storia”): secondo me, se lavorassi un po’ su questo testo, ne verrebbe fuori qualcosa di eccezionale, in quanto da un flash, uno sguardo fugace, una piccolezza apparentemente insignificante saltano fuori tratti umani di una bellezza e una importanza di quelle che dovremmo tutti riscoprire. Ti saluto

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